Mal di testa, facciamo chiarezza.

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   Che cos’è il mal di testa?

  • Per mal di testa si intende quel dolore che si localizza internamente nella testa oppure nella parte superiore del collo.
  • Il mal di testa è è uno dei disturbi più comune nella popolazione mondiale. Sono state descritte quasi 200 variabili. Questo dato spiega quanto sia difficile la diagnosi e il trattamento di questa patologia.

Come viene classificata la cefalea?

  • La classificazione della cefalea è relativamente semplice: Si dividono in cefalee primarie e cefalee secondarie
    • I mal di testa sono classificati in primari quando non sono causati da un’altra malattia, cioè si intende che il mal di testa stesso è la malattia. In questi pazienti gli esami neurologici e strumentali sono normali.
  • L’International Headache Society classifica le cefalee primarie in quattro tipi:
    • Emicrania
    • Cefelea muscolo-tensiva
    • Cefalee autonome del trigemino ( cefalea a grappolo)
    • Altri distrurbi primari della cefalea.
  • Il mal di testa secondario, contrariamente, è un sintomo di un’altra malattia, come per esempio un emorragia. Quelle cefalee che non rientrano nelle quattro categorie della cefalea primaria vengono classificate come secondarie e quindi potenzialmente dannose o pericolose. Clinicamente esistono importanti sintomi che identificano cefalee secondarie che dovrebbero richiedere un rapido rinvio ad un neurologo oppure ulteriori test di imaging. Questi sono:
  • Mal di testa di tipo atipico
    • Decorso clinico atipico
    • Aumento della gravità del dolore
    • La comparsa di altri sintomi o deficit neurologici

   Emicrania:

  • L’emicrania è un tipo di mal di testa caratterizzato da attacchi che durano dalle 4 alle 72 ore ognuno. La sintomatologia è di norma un dolore lancinante, pulsatile ed associato a sintomi vegetativi come nausea, oltre ad ipersensibilità alla luce e al rumore.
  • Generalmente il dolore associato all’emicrania inizia intorno all’area della nuca e poi si diffonde nell’area temporale o frontale. La localizzazzione del dolore non è rilevante da un punto di vista diagnostico, perchè spesso i sintomi dell’emicrania dipendono dalla tensione della muscolatura della nuca e cervicale, oppure dalla disfunzione delle prime 3 vertebre cervicali.
  • Con il termine emicrania cronica ci si riferisce a cefalee che sono state presenti almeno 15 giorni al mese per almeno 3 mesi consecutivi e che hanno soddisfatto i criteri di definizione per l’emicrania da almeno 8 giorni in ogni mese.

   Emicrania di tipo tensivo:

  • La cefalea di tipo tensivo è più diffuso rispetto all’emicrania. Le migliori stime disponibile suggeriscono che circa il 40% della popolazione ne abbia sofferte nell’ultimo anno. Sicuramente associato ad una minore disabilità.
  • Si tratta della problematica più comune che ci si trova a trattare durante la paratica clinica. La causa più diffusa è la tensione posteriore della muscolatura della nuca o del collo.
  • Caratteristico da dolore persistente, non pulsatile e di intensità lieve.
  • Il ma di testa di origine tensiva viene considerato una malattia solo se ha un’origone spontanea, frequente e regolare.
  • Cefalea tensiva episodica; meno di 15 gg al mese.
    • Cefalea tensiva cronica; più di 15 giorni al mese.

   Cefalea autonomica trigeminale:

  • L’ativvazzione del nervo trigemino e l’attivvazione del sistema nervoso autonomo è una caratteristica comune delle cefalee autonome del trigemino (TAC).
  • Il quadro clinico si produce attraverso attacchi di breve durata, unilaterali con sintomi autonomici ipsilaterali (lacrimazione; ptosi; congestionale nasale e rinorrea.
  •  
    • Cefalea a grappolo con una durata di 15-180 minuti e si può manifestare fino a 8 volte al giorno.
    • Emicrania parossistiche che durano 2-30 minuti, con 1-20 attacchi al giorno.
    • Il dolore delle sindromi SUNCT (attacchi di cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con lacrimazione) e SUNA ( attacchi di cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con sintomi autonomici cranici) dura dei secondi fino ad un massimo di 200 attacchi al giorno.

   Come avviene la diagnosi del mal di testa:

  • La prima fase che seguirà il medico o il terapista sarà quella di prendere coscienza della sintomatologia riferita dal paziente. Di fondamentale importanza è conoscere la sede, l’intensità del dolore e la frequenza degli attacchi. Le caratteristiche più importanti del mal di testa sono:
  • localizzazione unilaterale o bilaterale
    • Fattori aggravanti come per esempio l’attività fisica.
    • Tipologia del dolore ed intensità
    • Limitazione della vita quotidiana a causa della sintomatologia
    • Presenza di sintomi autonomici associati ( vomito, nausea, sensibilità alla luce o al rumore.
    • Differenziazione tra mal di testa isolato, episodico oppure cronico
  • Durane la diagnosi è importante valutere i parametri fisici e neurologici più importanti come per esempio : PA, frequenza cardiaca, Disfunzioni respiratorie, Valutazione della componente muscolare e articolare ( ATM), funzioni cognitive.
  • Valutazione muscolo-scheletrica e posturale.
  • La valutazione dei sintomi neurologici permettono di escludere la presenza di altre patologie che possono portare all’insorgenza dell’emicrania.
  • Diagnosi strumentale: TAC, RMN, elettroencefalogramma.
  • Diagnosi differenziale: Ictus, cefalea a grappolo o tensiva, congestione nasale e lacrimazione, meningite e altri.

   Trattamento conservativo e farmacologico del mal di testa

  • L’emicrania è una delle malattie neurologiche più comuni. I trattamenti farmacologici disponibili possono essere scarsamente tollerati da alcuni pazienti. Per via degli effetti collaterali e un efficacia inferiore rispetto alle aspettative.
  • •        Inoltre, l’emicrania è una condizione invalidante che causa assenteismo dal lavoro e dalla vita sociale. L’esercizio fisico può essere utilizzato come terapia conservativa per il trattamento del mal di testa, ma è importante conoscere e regolare quest ultimo in base alle persona che si ha in trattamento, perchè lo stesso esercizio fisico può decisamente aumentare gli attacchi di emicrania per via dell’aumento della pressione intra-cranica delle arterie.ARTICOLO SU BENIFICI E NO ES FISICO(FISIOLOGIA??
  • Le prove cliniche e scientifiche degli ultimi anno sostengono che la corretta gestione dei pazienti con cefalea dovrebbe comprendere sia l’uso appropiato della farmacologia ma anche degli interventi non farmacologici conservativi.

   Fisioterapia e mal di testa

  • La manipolazione o mobilizzazione risulta efficace per il mal di testa quando viene applicato un ragionamento clinico appropiato e viene trattato il tessuto o la struttura appropiata. La manipolazione vertebrale è più efficace per quei tipi di pazienti con un mal di testa proveniente da disturbi dolorosi delle articolazione delle vertebre cervicali superiori. Al contrario la manipolazione fasciale risulta più efficace per la cefalea tensiva.
  • La terapia manuale sui tessuti molli sembrano avere un effetto positivo sull’evoluzione della cefalea muscolo-tensiva.
  • Ci sono studi recenti che certificano l’efficacia della terapia manuale sui trigger point e sui tessuti molli con conseguente riduzione dei sintomi correlati alla cefalea tensiva. La terapia manuale da sola però non ottiene un’efficacia completa, è importante che l approccio terapeutico sia multifattoriale. Il trattamento del muscolo sternocleido mastoideo e dei muscoli suboccipitali riduce l’intensità dei dolori legati all’emicrania.
  • L’esercizio fisico terapeutico può essere efficace nella cefalea mio-tensiva, nel mal di testa cronico e nell’emicrania. Il tipo di esercizio cambia, l’esercizio aerobico è l’opzione migliore nella profilassi dell’emicrania, mentre esercizi specifici per collo e spalla sono la scelta migliore per la cefalea mio tensiva e cronica. Esercizi di resistenza muscolare e di potenziamento mirati ai flessori cervicali profondi sono più efficace degli esercizi di stretching per ridurre il dolore.
  • Le persone con mal di testa ed emicrania dovrebbero essere incoraggiate a praticare l’esercizio fisico. Siccome ci sono anche effetti collaterali e un aumento dei sintomi del mal di testa con la pratica di quest ultimo, è determinante dosare correttamente l’esercizio in base alle condizioni del paziente e l’intensità della patologia. Dosi scorrette di esercizio o un tempo troppo prolungato possono far insorgere attacchi di emicrania importanti.
  • Agopuntura
  • TENS ( transcutaneous electrical nerve stimulation )

Approccio osteopatico nella gestione del mal di testa

  • Il trattamento manuale osteopatico è usato per trattare le disfunzione somatiche legate al collo e alla testa. Attraverso il trattamento di queste disfunzioni è possibile migliorare la sintomatologia del mal di testa, che spesso è conseguenza di restrizioni miofasciali o stutturali nella testa e nel collo.
  • La manipolazione fasciale delle ossa craniche permette di ridurre le restrizioni al sistema nervoso, con un potenziale effetto positivo complessivo sul sistema nervoso. Il principale nervo cranico del sistema nervoso è il nervo vago, quest ultimo può trarre beneficio dalla manipolazione dei tessuti vicini, dell’osso occipitale e della colonna cervicale. In conclusione la rimozione dei queste restrizioni può essere un metodo per migliorare la funzione del sistema nervoso e alleviare i sintomi.
  • Esistono anche tecniche osteopatiche mirate a rimuovere le restrizioni e promuovere il flusso linfatico. Il trattamento osteopatico manipolativo aumenta il flusso sanguinio e il drenaggio dei liquidi da aree specifiche del cranio, viso e collo.
  •  L’aumento del flusso sanguigno potrebbe diminuire i sintomi e aumentare l’ossigeno e le sostanze nutritive in quest’area. L’aumento del drenaggio linfatico, in particolare per i seni, potrebbe diminuire la pressione e alleviare i sintomi del mal di testa. Manipolando le ossa craniche e la struttura del cranio, l’osteopata ha la capacità di aumentare il drenaggio del cranio e del SNC.

   Approccio terapeutico farmacologico

  • •        Il trattamento farmacologico per l’emicrania varia tra attacco acuto e cronico. Per il trattamento acuto vengono utilizzati analgesici (FANS), il dosaggio è di fondamentale importanza. Per i pazienti che soffrono regolarmente di attacchi lunghi e duraturi trovano beneficio nel trattamento profilattico con l’obiettivo di ridurre la frequenza.
  • •        Per la Cefalea tensiva vengono somministrati farmaci triciclici in concomitanza con una terapia comportamentale. Una delle complicazioni nell’assunzione dei farmaci triciclici è la stanchezza nelle prime ore del mattino, è meglio lasciare che sia il paziente a decidere quando assumere il farmaco per evitare un’esagerata sensazione di stanchezza.
  • Per la Cefalea trigeminale sono utilizzati farmaci antiepilettici e mio rilassanti.

   Fonti:

  • Puledda F, Shields K. Non-Pharmacological Approaches for Migraine. Neurotherapeutics. 2018;15(2):336-345. doi:10.1007/s13311-018-0623-6
  • Amin FM, Aristeidou S, Baraldi C, et al. The association between migraine and physical exercise. J Headache Pain. 2018;19(1):83. Published 2018 Sep 10. doi:10.1186/s10194-018-0902-y
  • May A. Hints on Diagnosing and Treating Headache. Dtsch Arztebl Int. 2018;115(17):299-308. doi:10.3238/arztebl.2018.0299
  • Whalen J, Yao S, Leder A. A Short Review of the Treatment of Headaches Using Osteopathic Manipulative Treatment. Curr Pain Headache Rep. 2018;22(12):82. Published 2018 Oct 5. doi:10.1007/s11916-018-0736-y
  • Fernández-de-Las-Peñas C, Cuadrado ML. Physical therapy for headaches. Cephalalgia. 2016;36(12):1134-1142. doi:10.1177/0333102415596445
  • Schwedt TJ. Chronic migraine. BMJ. 2014;348:g1416. Published 2014 Mar 24. doi:10.1136/bmj.g1416

A cura di:

STEFANO COARI

  • Fisioterapista, proprietario dello studio Fisioterapia la Spezia
  • Iscritto all’ultimo anno presso Scuola di Osteopatia AbeOs
  • Kinesiotaping Neuromuscolare
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