GOMITO DEL TENNISTA?

 In BLOG

Hai dolore alla parte laterale del gomito, il medico ti ha detto che hai il gomito del tennista ma non sai nemmeno come si regge una racchetta?? Tranquillo, non è necessario saper rispondere ad un servizio o sudare su un campo di terra rossa per avere un problema al gomito.

L’epicondilite laterale di gomito, conosciuta ai più come gomito del tennista, non viene solo a chi pratica sport ma bensì anche a soggetti lavoratori che usano oggetti/pesi di più di 1 kg per più ore al giorno, o chi fa movimenti fini e precisi con le mani.

Dati epidemiologici

Da recenti ricerche su questa problematica è emerso che almeno 4 persone su 10 hanno avuto un episodio nella vita. L età dei pazienti oscilla maggiormente tra i 30 e i 50 anni; colpito circa il 17 % della popolazione di lavoratori (idraulico, meccanico…)

Quadro clinico

I pazienti riferiscono solitamente un dolore nella parte laterale del gomito che si può irradiare all’ avambraccio a seconda della severità del problema. Solitamente si presenta all’ inizio di un’attività ma che poi tende lentamente a diminuire. Se è presente da molto tempo il dolore si può presentare anche a riposo.

Il muscolo più colpito solitamente è l’estensore breve del carpo

Si possono inoltre avere anche gonfiore, diminuzione della forza specialmente nella presa

Cosa può portare a questo quadro clinico?

Principalmente questa patologia si presenta dopo traumi diretti, sovraccarico funzionale sia di origine sportiva (tennis) sia di origine lavorativa (meccanici, idraulici, carpentieri ecc.) C’ è anche una piccolissima parte di pazienti che pur non presentando nessuna di queste caratteristiche di partenza si ritrovano con dolore laterale di gomito.

Come inquadrare il problema e come formulare la diagnosi?

Si parte dalla raccolta dati del paziente in modo da poter fare diagnosi differenziali con altre problematiche dell’arto superiore o del rachide cervicale che possano essere presenti e simulare una sintomatologia simile all’epicondilite laterale di gomito.

La diagnostica per immagini sembra non esser molto precisa e correlata al grado di dolore del paziente, infatti circa il 60% dei tendini asintomatici presenta anomalie strutturali. Detto questo, l’ecografia può essere utile pur tenendo presenta la dipendenza dal’ operatore e dal macchinario. Rx e risonanza sembrano più utili nel formulare diagnosi differenziale.

Dal punto di vista invece di test fisici, un articolo del 2014 presenta come test più accurati il test di Cozen, il test di Maudsley e il Pain Free Grip Test.

officeArt object
officeArt object

Come trattarlo?

Il trattamento dell’epicondilite laterale di gomito è per la maggior parte dei casi conservativo, solo una piccola parte richiede interventi chirurgico (meno del 10%) ma sempre dopo aver comunque provato a trattare precedentemente in modo conservativo.

Il trattamento fisioterapico prevede il minor tempo di riposo forzato poiché si è visto non esser propedeutico alla guarigione del paziente, meglio indirizzarsi su esercizi di carico adatti e sopportati senza problemi dalla persona. Si partirà con esercizi isometrici, per arrivare man mano a compiti più stimolanti e stressanti ma sempre senza generare dolore nell’ arto del paziente.

La terapia fisica può esser d’aiuto: a proposito esistono numerosi studi che attestano l ‘efficacia delle onde d’ urto nell’epicondilite laterale, poiché stimolano il tessuto danneggiato ad un rimodernamento e rigenerazione.

Esercizi di stretching sono consigliati ad inizio attività e a fine lavoro/sport per detenere e rilassare muscolatura dell’ avambraccio.

Si consigliano inoltre attività di controllo dei muscoli scapolari e propriocettività di tutto l’arto superiore.

A cura di:

Dr. Matteo Rege Cambrin

  • Titolare del Centro Fisioterapia La Spezia

Recent Posts