DISTORSIONE DI CAVIGLIA LATERALE, UN INFORTUNIO TROPPO SPESSO SOTTOVALUTATO

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Se anche a te è capitato di esser vittima di una distorsione di caviglia (comparto laterale), non pensare di esser uno dei pochi: il 40% degli sportivi incappa in questo infortunio, e circa il 70% della popolazione generale almeno una volta ha riportato questo evento. Ti senti in buona compagnia??

Perche è considerato sottovalutato?

Semplice, molti ancora contano di “guarire” con riposo, ghiaccio e a volte antinfiammatori, non rapportandosi con il personale sanitario e predisponendosi ad un rischio elevato di instabilità cronica di caviglia.

La distorsione di caviglia laterale è l’ infortunio dell’ arto inferiore con più alta percentuale di recidività!

Che succede alla caviglia?

L’ articolazione tibio-tarsica, comunemente chiamata caviglia, è una articolazione sinoviale che comprende le ossa della gamba (tibia e perone) e del piede (astragalo). In realtà a livello funzionale si considera  anche la articolazione sotto-astragalica (astragalo e calcagno).

Il sistema legamento esterno è formato da tre fasci  denominati :

  • Legamento peroneo astragalico anteriore
  • Legamento peroneo calcaneare
  • Legamento peroneo astragalico posteriore

Il sistema legamentoso interno è definito deltoideo, è un fascio unico di forma triangolare.

La capsula articolare avvolge il tutto come un manicotto.

Meccanismo di lesione

Il meccanismo che porta a questo infortunio può esser di natura traumatica, specie negli sport da contatto, o anche solamente da atterraggio o appoggio sbagliato al suolo. Il movimento della caviglia si può riassumere in una eccessiva flessione plantare e adduzione o una inversione eccessiva, a cui i nostri sistemi di difesa non riescono ad opporre adeguata resistenza.

Quali sono i sintomi e come classificare le distorsioni?

I sintomi più comuni sono dolore, edema e/o ematoma, impotenza funzionale ed instabilità.

Si possono trovare diverse classificazioni per inquadrare la distorsione di caviglia, la più usata rimane questa:

  • Grado I: lieve distorsione, nessun danno legamentoso
  • Grado II: moderata distorsione con interessamento dei legamenti
  • Grado III: severa distorsione con lesione massiva legamenti (valutare anche comparto osseo)

Cosa fare se si è subita una distorsione?

Nessuna paura, ma devi rivolgerti al personale sanitario per diagnosticare e pianificare il tuo recupero .

Innanzitutto c’ è da sapere che il famoso protocollo PRICE ( Protezione Riposo Ice/ghiaccio Compressione Elevazione) che si è sempre usato nell’ immediato in questo ed

 altri comuni infortuni, è stato nel 2019 rivisto e corretto dal British Journal of Medicine introducendo e modificando alcuni aspetti che erano radicati nella nostra cultura.

Per cui dall’acronimo PRICE si è passato ad uno più  simpatico ed accattivante, definito :

PEACE & LOVE!

Non è una speranza di guarigione

ma un vero e proprio vademecum aggiornato che possiamo sintetizzare chiaramente cosi:

La parte PEACE è dedicata alla prima fase, quella acuta. La parte LOVE invece è per la fase sub acuta.

Andiamo  a spiegare questo nuovo protocollo.

  • P per protezione , con riposo minimo ed adeguato , non eccessivo
  • E per elevazione , per favorire riassorbimento edema
  • A per Avoid Antinfiammatori, l’infiammazione serve per curare  i tessuti danneggiati, inibirla potrebbe compromettere la qualità della guarigione , un ragionamento analogo si pone per l’utilizzo del ghiaccio, che, pur presentando un effetto analgesico, potrebbe ridurre l’infiammazione, ma non c’è ancora consenso
  • C per compressione , per limitare stravaso di liquidi
  • E per educazione , intesa come educare il paziente informandolo di cosa è successo e di cosa serve per recuperare bene

La parte Love come detto è quella che solitamente si inizia nella prima settimana dopo l’ infortunio, e comprende :

  • L per load(carico), caricare i tessuti si è visto esser molto più efficace del riposo fine a se stesso, permette di migliorare la tolleranza e la capacità di assorbire lo stress meccanico da parte di muscoli, tendini e legamenti, ovviamente in rapporto alla situazione del pz
  • O per ottimismo, con voglia e partecipazione si ottengono risultati importanti
  • V per vascolarizzazione, praticare attività cardio-vascolare nel rispetto del dolore favorisce circolazione sanguigna e guarigione dei tessuti
  • E per esercizio, e fondamentale praticare esercizi attivi, ripristinare forza mobilità e propriocettività per un recupero completo e ridurre rischi recidive.

Tutto questo se si è seguiti direttamente da fisioterapisti , altrimenti bisogna ricorrere a cure mediche od ospedaliere, senza improvvisare: ad esempio se succede praticando sport e non si hanno figure sanitarie in prossimità meglio non togliere nemmeno la scarpa, potrebbe favorire un immediato travaso ematico!

Quali esami diagnostici eseguire?

Bisogna dire subito che NON è sempre necessaria una radiografia!

Le regole stilate nella Ottawa Ankle Rules, servono per permettere al clinico di poter inquadrare meglio il problema e ritenere necessaria o meno una RX.

Qualora non fosse necessaria, appena l’arto sarà più sgonfio, una ecografia può esser molto utile per valutare il danno capsulo/legamentoso, un esame veloce e non dispendioso economicamente per il pz. (anche se operatore dipendente)

Come si tratta una distorsione?

Il percorso riabilitativo risulta quindi essere una condizione fondamentale per la guarigione del paziente. Iniziarlo fin da subito, appena possibile, è stato rilevato come efficace e predisponente ad un miglior recupero.

Volendo dividerlo schematicamente possiamo individuare 3 fasi :

  • 1 fase: controllo dolore/edema, aumento articolarità, carico se possibile
  • 2 fase: incremento attività muscolare e recupero completo articolarità, propriocettività
  • 3 fase: rinforzo muscolare progressivo, recupero gesto sportivo, controllo neuromuscolare

Nel nostro centro utilizziamo i più moderni e innovativi strumenti per aiutare il paziente nel suo recupero, e concludiamo il percorso riabilitativo nella nostra

GREEN ZONE, che allestiamo a misura sulle necessità di ogni singolo paziente.

Il ritorno allo sport deve essere effettuato dopo un attento recupero di forza e  controllo neuromuscolare senza focalizzarsi troppo sul tempo trascorso , ma basandosi sullo stato attuale del paziente visto l’ alta percentuale di recidive che presenta questo infortunio.

A cura di:

Dottor Matteo Rege Cambrin

Titolare del Centro Fisioterapia La Spezia

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