Dolore alla spalla? Potrebbe essere coinvolta la cuffia dei rotatori.

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Cosa si intende per cuffia dei rotatori (CDR)?

  • Con questo termine si fa riferimento al complesso muscolo-tendineo della spalla che garantisce stabilità e protezione all’articolazione scapolo-omerale. Viene chiamata “cuffia” perché avvolge l’articolazione della spalla. La contrazione dei muscoli di questo importante complesso permette di stabilizzare la testa dell’omero durante il movimento, evitando che la spalla vada incontro a continue lussazioni. La cuffia dei rotatori è formata da 4 muscoli:
    • Sovraspinato: movimento di abduzione
    • Infraspinato: rotatore esterno del braccio
    • Sottoscapolare: movimenti di intrarotazione
    • Piccolo rotondo: rotazione esterna

   Lesioni della cuffia dei rotatori

  • I tendini della cuffia dei rotatori tendono a lesionarsi frequentemente, con incremento maggiore dopo i 50 anni. Queste lesioni sono infatti maggiormente legate al processo di invecchiamento.
  • Il sesso femminile ha una maggiore predisposizione a tale patologia. Inoltre, le patologie metaboliche, come quelle tiroidee, rappresentano un importante fattore per lo sviluppo di problematiche a carico della cuffia dei rotatori.
  • A parte l’impingement subacromiale, esistono altri fattori estrinseci, come il sollevamento di carichi eccessivi e i microtraumi ripetuti (in particolare le attività overhead).
  • Nel corso degli anni tuttavia, si è iniziata a valutare l’importanza dei fattori intrinseci, come l’ipoperfusione tendinea e dei fattori endocrini, metabolici e degenerativi, nel determinare una rottura della cuffia dei rotatori.
  • Nelle lesioni degenerative o traumatiche a livello tendineo, oltre che a una vera e propria retrazione, si assiste ad una perdita della normale morfologia. La degenerazione e retrazione dei ventri muscolari fa sì che la spalla perda una parte della propria capacità funzionale.

Classificazione delle lesioni a carico della cuffia dei rotatori

  • Esistono diversi tipi di lesione della cuffia dei rotatori e possono essere classificati nel seguente modo:
    • Lesione articolare parziale del sovraspinato
    • Lesione del sottoscapolare
    • Lesione parziale
    • Lesione totale
    • La sintomatologia dipende dal tipo di lesione. Si va da un tipo di dolore che si presenta a certi gradi di movimento e con una relativa diminuzione della funzionalità, fino ad arrivare ad una sintomatologia più importante che impedisce di sollevare e ruotare il braccio completamente, caratterizzata da dolore presente su tutti i piani di movimento. Spesso la sintomatologia si irradia lungo il braccio.

   Quali possono essere i fattori di rischio per la lesione della CDR.

  • Evento traumatico, sopratutto la caduta a braccio teso
  • Impingement sotto-acromiale
  • Degenerazione tendinea relazionata con l’età
  • Patologie metaboliche
  • Diabete (degenerazione bilaterale della CDR)
  • Attività manuali, sportive o professionali che coinvolgono maggiormente l’utilizzo della spalla. Un esempio sono attività sportive “overhead” come il volley o il baseball.

Diagnosi strumentale e clinica

  • La diagnosi strumentali per lo studio delle lesioni a carico della cuffia dei rotatori sono:
    • RX
    • Ecografia
    • Artrografia
    • TC
    • RM e artroRM
  • La diagnosi clinica è di fondamentale importanza nella valutazione delle patologie di cuffia.
  • L’esame clinico ortopedico:
    • Ispezione
    • Palpazione
    • Valutazione dell’articolarità, sia attiva che passiva
    • Valutazione della forza muscolare nei vari gruppi che si relazionano con la spalla
    • Valutazione  in ambito neurologico
    • Test specifici per la spalla, come test di JOBE, SPEED, Full can test, YOCUM e altri. Questi test clinici permettono al medico o al terapista di prendere consapevolezza della sintomatologia e relazionarla con la possibile zona lesionata.

Approccio terapeutico:

  • Le opzioni di trattamento sono varie, la scelta dipende dal tipo di lesione a carico della CDR. L’obiettivo primario è sempre quello legato alla riduzione del dolore e al recupero dell’articolarità.
  • Per quelle lesioni che non necessitano di intervento chirurgico si sceglie un percorso conservativo riabilitativo per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità della spalla.
    • Si possono utilizzare i FANS per migliorare la sintomatologia, ma avranno efficacia solo per un breve periodo.
    • Infiltrazioni di acido ialuronico e cortisone vengono utilizzate per migliorare i sintomi. Questa terapia può essere indicata per i pazienti che stanno per affrontare un percorso riabilitativo.
    • Gli obiettivi della riabilitazione sono: recupero dei normali archi di movimento, miglioramento della propriocettività e riequilibrio dell’articolazione scapolo toracica.
    • Stretching per migliorare l’elasticità tissutale.
    • Recupero della massa muscolare attraverso esercizi di rinforzo sia specifici che generali.
  • La chirurgia viene presa in considerazione nel caso di lesioni massive e irreparabili della spalla, o di certe lesioni di origine traumatica.
    • Debridement con tenotomia del capo lungo del bicipite.
    • Artroscopia.
    • Protesi inversa di spalla.

   Riabilitazione per le lesioni della CDR

  • Gli obiettivi principali della riabilitazione della cuffia dei rotatori sono:
    • Recupero dell’articolarità: Attraverso tecniche manuali passive, attive-assistite ed esercizi attivi e attivi-assistiti è possibile incrementare i gradi di movimento della spalla ai fini di migliorarne la funzionalità.
    • Come agiamo per ridurre il dolore: Questa fase è di fondamentale importanza, perché il dolore è ciò che maggiormente limita le attività quotidiane e le prime fasi del trattamento riabilitativo. Attraverso tecniche manuali, l’esercizio terapeutico e l’utilizzo di terapie fisiche si riesce ad ottenere un buon miglioramento della sintomatologia.
    • Il potenziamento muscolare e il recupero della propriocettività sono obiettivi importanti perché la spalla, per garantire una biomeccanica del movimento corretto, ha bisogno anche dell’integrità della muscolatura, che nel caso dei muscoli della CDR ha la funzione di stabilizzare ed abbassare la testa dell’omero durante i  movimenti della spalla. Inoltre, una buona condizione muscolare permette movimenti più ampi e meno dolorosi. Anche la propriocezione trova uno spazio fondamentale nella riabilitazione della spalla perché garantisce stabilità e la capacità di muovere l’arto nello spazio correttamente.

  • Ritorno al gesto sportivo: Si basa sul concetto di riabilitare una spalla attraverso esercizi e movimenti che saranno poi eseguiti durante il giorno, sia gesti sportivi che le normali attività quotidiane, in casa e lavorative.

   Fonti:

  • Castagna. A, Borroni M, Garafalo R. “La rottura della cuffia dei rotatori”. Giornale italiano di Ortopedia e Traumatologia. Rozzano(MI) 2015;41:6-14.
  • Ryösä A, Laimi K, Äärimaa V, Lehtimäki K, Kukkonen J, Saltychev M. Surgery or conservative treatment for rotator cuff tear: a meta-analysis. Disabil Rehabil. 2017 Jul;39(14):1357-1363. doi: 10.1080/09638288.2016.1198431. Epub 2016 Jul 6. PMID: 27385156.
  • Carolyn Kisner – Lynn Allen Colby (2013). Esercizio Terapeutico. Philadelphia (2013). The F.A. Davis Company U.S.A.

A cura di: STEFANO COARI

  • Fisioterapista, proprietario dello studio Fisioterapia la Spezia
  • Iscritto all’ultimo anno presso Scuola di Osteopatia AbeOs
  • Kinesiotaping Neuromuscolare 
  • Linkedin: www.linkedin.com/in/stefano-coari-83719515a
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