PUBALGIA. QUANTO CONOSCI QUESTA PROBLEMATICA?

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Cosa si intende per pubalgia:

  • La definizione di pubalgia è: ogni quadro clinico lamentato dal paziente a livello della zona inguino-pubica che ne comprometta l’espletamento dell’attività sportiva o interferisca negativamente nelle attività quotidiane, e che richieda attenzione da parte del medico.
  • Con il termine pubalgia non ci si riferisce mai ad una diagnosi precisa, perché la pubalgia presenta un eziopatogenesi di carattere multifattoriale, molto spesso diversi quadri clinici  sovrappongono.
  • Questo aspetto rende la diagnosi decisamente complicata. La complessa anatomia del canale inguinale fa sì che la sintomatologia del paziente possa derivare da problematiche muscolo-scheletriche, gastrointestinali, urogenitali, neurologiche, ginecologiche e altre.

La Groin Pain Syndrome (GPS, pubalgia) può essere suddivisa in tre categorie:

  • Da sovraccarico funzionale, caratterizzata da un’insorgenza progressiva, senza alcun evento traumatico antecedente all’apparizione del sintomo.
  • Di origine traumatica, riconducibile ad un evento traumatico specifico.
  • Cronica, chiamata anche “Long Standing Groin Pain Syndrome”, nella quale i sintomi perdurano nel tempo non rispondendo positivamente alla terapie conservative. Risulta molto importante specificare che anche la pubalgia da sovraccarico o quella traumatica posso evolvere in pubalgia cronica nel tempo.

Nella pubalgia si associano più tipi di patologie

  • La complessità anatomica della regione pubica-inguinale fa sì che patologie muscolo-tendinee, vascolari, articolari e viscerali possano portare all’insorgenza della pubalgia, sopratutto di origine traumatica e da sovraccarico funzionale.
  • Troppo spesso si tende ad identificare in maniera troppo affrettata e superficiale la diagnosi di GPS, affidandosi al primo quadro clinico diagnosticato. In questo modo si rischia di tralasciare o mascherare altre possibili cause. Il rischio è l’evoluzione da pubalgia acuta a  cronica.

Anatomia del canale inguinale

  • Gli strati della muscolatura della parete addominale infero-mediale sono percorsi da una manica chiamata canale inguinale, all’interno della quale passa il funicolo spermatico nell’uomo e il legamento rotondo nella donna.
  • Il diametro di questo canale è maggiore nell’uomo rispetto alla donna. Questo aspetto può essere utile al fine di spiegare la maggiore incidenza di ernie inguinali nell’uomo rispetto alle donne.
  • Nel canale inguinale si distinguono anatomicamente quattro pareti: anteriore, inferiore, superiore e posteriore, e due orifizi: uno superficiale ed uno esterno.
  • Le strutture anatomiche più importanti del canale inguinale sono:
  • Il legamento inguinale
  • Il legamento di Cooper
  • Il muscolo Cremastere, il muscolo che ricopre i testicoli
  • Le fossette peritoneali
  • Il tendine congiunto che si inserisce sul margine superiore del pube.

   Quali possono essere le cause di insorgenza della pubalgia?

  • Articolari, tra cui coxoartrosi, lesione acetabolare, capsulite adesiva, patologie della colonna, necrosi avascolare della testa del femore.
  • Viscerali, tra le quali troviamo l’ernia inguinale. L’ernia inguinale è la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene. Con questo termine si intende la fuoriuscita di un viscere nella regione inguinale.
  • Ernia congenita: interessa maggiormente il sesso maschile.
  • Ernia acquisita: in età adulta si formano in aree di debolezza della parete addominale e sono causate da sforzi che determinano un aumento della pressione della parete addominale.
  • Ossee, come per esempio fratture, fratture da stress o da evulsione.
  • Muscolo-tendinee, come lesioni al muscolo retto addominale, lesione ai muscoli adduttori, ma anche tendiniti a livello degli adduttori o dello psoas iliaco.
  • Pubico-sinfisarie: osteite pubica ed instabilità sinfisaria.
  • Neurologiche.
  • Cause relazionate con lo sviluppo.
  • Infettive o neoplastiche.
  • Cause connesse a patologie di origine genito-urinarie.

   La diagnosi nella Pubalgia. Clinica e diagnostica per immagine.

   Clinica:

  • Secondo Gilmore (1998) nel paziente con pubalgia la sintomatologia è bilaterale nel 12% dei casi, riguarda la regione adduttoria per un 40% e l’aerea perineale per un 6%.
  • I sintomi sono molto soggettivi e principalmente comprendono dolore e deficit funzionale. Il sintomo può andare da un semplice o leggero fastidio fino a diventare un dolore cronico.
  • Frequentemente la sintomatologia può limitare la performance nel caso di un atleta. Può irradiarsi verso la zona adduttoria oppure verso l’aerea addominale.
  • Da un punto di vista clinico il paziente può riferire dolore alla palpazione, alla contrazione e nell’eseguire lo stretching o allungamento.
  • Risulta di fondamentale importanza durante l’esame clinico eseguire una serie di test muscolari e manovre di stretching.

   Diagnostica per immagine:

  • Le metodiche di diagnostica per immagine necessarie alla valutazione della pubalgia sono: radiografia, risonanza magnetica ed ecotomografia.
  • Tra questi non c’è un esame più preciso di un altro, tutti e tre sono ritenuti necessari al fine di ottenere una diagnosi corretta nei riguardi della GPS.

   Prevenzione e trattamento della pubalgia.

  • Il trattamento della pubalgia può essere chirurgico, farmacologico o conservativo.
  • Alcuni approcci chirurgici sono:
  • Pulizia del tendine coinvolto per eventuali fibrosi o piccole calcificazioni.
  • Intervento sulla muscolatura addominale attraverso il detensionamento di quest’ultimi.
  • Allentamento delle tensioni a livello della muscolatura adduttoria.
  • Rimozione di cisti, aderenze e ammassi fibrosi.
  • Intervento chirurgico con il fine di curare la sindrome della guaina femorale.
  • Il trattamento farmacologico:
  • Cortisone.
  • FANS → Antinfiammatori non steroidei.
  • Trattamento conservativo: l’approccio fisioterapico alla pubalgia comprende varie metodiche che vanno dalla terapia manuale, l’utilizzo di terapie fisiche fino all’esercizio terapeutico.
  • Le terapie fisiche hanno come vantaggio quello di accelerare il miglioramento dello stato infiammatorio.
  • Laserterapia
  • Onde d’urto
  • Ionoferesi
  • Ultrasuoni
  • Tecar terapia
  • La terapia manuale permette di valutare ed identificare la possibile presenza di una meccanica articolare deficitaria a livello del bacino, dell’anca e della sinfisi pubica, per migliorare quindi la mobilità articolare.
  • La terapia manuale ha lo scopo di rilassare e migliorare l’elasticità o contrazione dei muscoli del bacino, osso sacro, anca, regione inguinale e della parete addominale, che molto spesso possono esercitare trazioni negative.
  • Di fondamentale importanza è l’integrazione del lavoro manuale con gli esercizi di allungamento e propriocettività, oltre che al recupero della forza muscolare e del CORE.
  • Massaggio trasverso profondo (Cyriax): questa tecnica ha lo scopo di eliminare o ridurre le possibili fibrosi che possono formarsi nei tessuti connettivi in fase di guarigione.
  • Esercizi di stretching: per i muscoli adduttori, psoas-iliaco, quadricipite, ischio-crurali (hamstring) e il quadrato dei lombi.
  • Rinforzo dei gruppi muscolari più importanti e lavoro sul core stability.
  • Ginnastica posturale: per il miglioramento di una corretta postura.
  • Esercizi propriocettivi.

   Prevenzione della pubalgia

  • Come già abbiamo detto il sovrapporsi di diverse condizioni cliniche nella pubalgia, fa sì che risulti complicato stipulare un programma riabilitativo adeguato, a meno che non sia stata trovata la vera causa che ha portato all’insorgenza della Groin Pain Syndrome.
  • La migliore strategia preventiva potrebbe essere quella di rendere la zona inguino-pubica maggiormente resistente nei confronti delle sollecitazioni torsionali che sono alla base di molte forme di pubalgia.
  • Da un punto di vista dell’esercizio terapeutico un buon programma di prevenzione dovrebbe comprendere:
  • Lavoro propriocettivo;
  • Rinforzo della muscolatura;
  • Lavoro di allungamento delle catene muscolari anteriori, posteriori e crociate;
  • Di fondamentale importanza è l’esecuzione di riscaldamento prima dell’attività fisica.

   Fonti:

  • Gian Nicola Bisciotti, Piero Volpi, Raul Zini. Groin pain syndrome, un nuovo modo di leggere la pubalgia. Milano. Gli Indispensabili. 2017
  • Campanelli G. Pubic inguinal pain syndrome: the so-called sports hernia. Hernia. 2010;14(1):1-4. doi:10.1007/s10029-009-0610-2
  • Bisciotti GN, Auci A, Di Marzo F, et al. Groin pain syndrome: an association of different pathologies and a case presentation. Muscles Ligaments Tendons J. 2015;5(3):214-222. Published 2015 Oct 20. doi:10.11138/mltj/2015.5.3.214
  • Dello Iacono A, Maffulli N, Laver L, Padulo J. Successful treatment of groin pain syndrome in a pole-vault athlete with core stability exercise. J Sports Med Phys Fitness. 2017;57(12):1650-1659. doi:10.23736/S0022-4707.16.06735-9

A cura di:

STEFANO COARI

  • Fisioterapista, proprietario dello studio Fisioterapia La Spezia
  • Iscritto all’ultimo anno presso Scuola di Osteopatia AbeOs
  • Kinesiotaping Neuromuscolare
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