Laserterapia

La luce è stata considerata importante nello sviluppo dei processi biologici fin dall’antichità, come ci ricordano i bagni di sole egizi, ma è con l’evoluzione tecnologica avvenuta agli inizi del secolo scorso che si è potuto sfruttare il suo effetto in modo potenziato.

In particolare l’utilizzo del laser in campo medico nasce alla fine degli anni ’70, sfruttando l’innovazione raggiunta dagli scienziati statunitensi e sovietici durante la II Guerra Mondiale ed adattandola allo scopo sanitario.

Si scoprirono gli effetti ottenuti sul microcircolo, l’effetto analgesico, antinfiammatorio e biostimolatante, quest’ultimo ottenuto attraverso la combinazione di Laser continui o Laser pulsati.

Fino ad arrivare ai giorni nostri, dove la tecnologia ha permesso di sviluppare dispositivi più potenti, che permettono di arrivare a trattare tessuti a maggiori profondità.

Proprietà del laser

Il L.A.S.E.R (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation), deriva dalla proprietà dell’energia luminosa di creare effetti sui corpi grazie alle particelle che la compongono, i fotoni. Un atomo allo stato eccitato, se viene colpito da un fotone, produce un emissione stimolata di radiazione.

Per questo il laser è composto da 3 parti:
• Un mezzo attivo (gas, solido, liquido)
• Un sistema di pompaggio che fornisce energia
• Una cavità ottica, formata da specchi che delimita la sorgente luminosa

Normalmente la luce che attraversa un materiale tende a cedere energia agli atomi che incontra perché li trova ad uno stato energetico basso, perdendo man mano potenza.

Se, invece, incontra un atomo allo stato eccitato, si avrà un’ inversione di popolazione, saranno presenti più atomi eccitati che a basso stato energetico, producendo così un aumento di potenza della luce, ovvero una luce amplificata dall’emissione stimolata di atomi.

 

I laser utilizzati in campo medico avranno un’azione biologica diversa in base a:

Caratteristiche del tessuto trattato, che avrà un diverso assorbimento, riflessione o trasmissione di energia

Lunghezza d’onda, si passa dai 632nm del laser a He-Ne, ai 808nm o 1064nm del laser Nd:Yag, ai 10.600nm del laser a CO2, scelte in base all’affinità con la molecola/cellula-target.

Per esempio l’onda a 1064nm attraversa bene la melanina presente nella pelle, ma ha difficoltà ad attraversare molecole d’acqua, mentre la 808nm è esattamente il contrario, quindi vanno alternate in base alla zona trattata.

Densità di potenza, valore che rappresenta la potenza sull’unità di superficie. Anche in questo caso va scelta a seconda delle capacità di

assorbimento del tessuto-target oppure in base al tipo di utilizzo che faccio del laser; in campo chirurgico, per eseguire un’incisione si necessita di una densità di potenza elevata.

Modalità di somministrazione, con possibilità di onda continua ad alta potenza media, ma bassa potenza di picco, onda pulsata, viceversa, ad alta potenza di picco, ma bassa potenza media, e la moderna onda superpulsata. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che si riescono ad ottenere risultati terapeutici migliori attraverso la combinazione di diverse modalità di emissione.

Tempo di somministrazione, che, tendenzialmente, è proporzionale all’estensione dell’area da trattare (15-25 minuti circa)

Effetti della Laserterapia

La Laserterapia fonda la sua efficacia su effetti fotochimici e fotobiologici che ha su tessuti e cellule.

Si è visto che quando una luce laser colpisce le cellule, soprattutto se in stato di deficit funzionale, determina una stimolazione a livello mitocondrale con un conseguente aumento della produzione di ATP e quindi un aumento del proprio metabolismo, andando così a ristabilire la sua funzione biologica primaria.

Questo risulta molto utile nel trattamento di tutti quei tessuti danneggiati da immobilità, traumi o interventi chirurgici (effetto biostimolante). L’effetto del laser determina un’ipertermia locale, con conseguente aumento del microcircolo, favorendo la nutrizione cellulare e la normalizzazione e stimolazione della circolazione linfatica (effeto antinfiammatorio e antiedemigeno).

Per ultimo, determina un aumenta della soglia di percezione del dolore per azione sulle terminazioni nervose e liberazione di endorfine (effetto analgesico).

Applicazioni

Il laser può essere utilizzato in diversi campi della medicina, dermatologica ed estetica (trattamento di acne, cicatrici,verruche ecc.), oculistica (trattamento dei vizi refrattari, miopia, astigmatismo, ipermetropia), odontoiatrica (cura di carie, sbiancamento dentale, piccoli interventi chirurgici), vascolare (trattamento di vene varicose, varici).

Il nostro interesse si concentra sul campo riabilitativo, dove la gamma di patologie che traggono vantaggio dalla laserterapia è vasta:
• Patologie artro-reumatiche: artrosi, sciatalgie, artrite reumatoide, lombalgie, dolori cervicali, miositi
• Traumatologia sportiva: stiramenti e strappi muscolari, distorsioni articolari, contusioni, infiammazione di tendini e legamenti, borsiti
• Riabilitazione post-chirurgica, trattamento del dolore, infiammazione dei tessuti molli ed edema

Controindicazioni
• Epilessia
• Portatori di pacemaker
• Donne in gravidanza
• Applicazione su tatuaggi

Per concludere, la tecnica è totalmente non invasiva e indolore, il paziente può avvertire solo un aumento della temperatura locale della zona trattata.

Il numero e la cadenza dei trattamenti vengono decisi in base alla valutazione condotta dal medico e dal fisioterapista e al tipo di patologia da trattare.

Come regola generale sono 3-4 trattamenti a settimana a dosi moderate e siccome hanno effetto cumulativo è meglio che non siano troppo ravvicinati.

Le sedute in fase acuta saranno più vicine l’una all’altra, con il proseguire del trattamento e il miglioramento dei sintomi si eseguiranno ad intervalli più lunghi.